“La raccolta differenziata non è una stramberia di questa amministrazione: risponde ad un obbligo di legge ed è un obiettivo politico prioritario ampiamente condiviso. È l’unica strada possibile per puntare verso l’obiettivo rifiuti zero, indicata, tra l’altro, dalle associazioni e dai comitati dei cittadini attivi in un territorio che ha vissuto la drammatica vicenda dell’inceneritore di Falascaia.

Nel 2012 la percentuale di differenziata sul territorio di Camaiore era al 27%, un livello che ci collocava nella parte bassa della classifica regionale. Lo sforzo di questa amministrazione è stato in questi anni notevole e siamo oggi oltre il 50% di differenziata. Guardando alle esperienze più virtuose, la raccolta porta a porta è il metodo più efficace per raggiungere buoni risultati. Nel 2012 erano interessate da questo servizio 6000 persone, quest’anno saranno oltre 22.000 i residenti raggiunti dal servizio.

Capiamo l’esigenza di un passaggio graduale per permettere ai cittadini di prendere confidenza con il nuovo sistema, ma c’è anche una necessità di accelerare la transizione. Infatti le norme ci pongono degli obblighi e dovremo aver raggiunto il 65% di differenziata entro il prossimo anno.

Per i molti cittadini informati e per chi segue da vicino le vicende amministrative, queste sono cose abbastanza note. Quindi sorprende leggere le considerazioni del segretario di Rifondazione Comunista, che è stato per molti anni consigliere a Camaiore.

Ci sono ambiti di miglioramento, ma di certo senza una collaborazione attiva e convinta dei cittadini e delle categorie, non si può fare la raccolta differenziata. In un territorio turistico come il nostro, è necessario che chi affitta le case informi i propri clienti sulle modalità della raccolta. Occorre che i cittadini e gli esercenti rispettino gli orari del conferimento per evitare accumuli di rifiuti, come purtroppo avviene anche nelle zone più belle del territorio. Occorre evitare di abbandonare i rifiuti domestici nei cestini o altrove. Ogni rifiuto fuori posto è un costo in più, che si ripartisce su tutti i cittadini.

Per i proprietari di seconde case sono state messe a disposizione le tessere. Un sistema forse “macchinoso” ma che li svincola dal calendario. Rimettere i cassonetti, come chiede Vecoli, renderebbe vano l’investimento per il porta a porta, ci sono moltissimi esempi in materia: finché non si eliminano i cassonetti la raccolta porta a porta è inefficace ed è quindi un costo inutile.

Aumentare il numero dei ritiri settimanali vuol dire aumentare i costi e quindi la Tari. Se aumentiamo il numero dei ritiri in una particolare zona, ad esempio la zona a mare, come viene chiesto nella nota, il costo viene ripartito su tutti i cittadini, anche su coloro che non ne beneficiano. Occorre quindi un equilibrio e la scelta, anche in questo caso ha preso esempio dalle realtà che hanno anni di esperienza alle spalle.

Detto questo, si può e si deve rendere più efficiente l’organizzazione e migliorare la comunicazione. Ci vuole un dialogo costante con i cittadini e con le categorie: ristoratori, commercianti, balneari, agricoltori, artigiani e altro.

Per questo occorre che l’azienda dei rifiuti sia gestita con competenza e con il solo obiettivo di fornire un buon servizio ai cittadini. Per questo Camaiore si è battuta per avere persone di indiscussa esperienza ai vertici di SEA Ambiente e perché non venissero distribuite poltrone per meri meriti elettorali. Ci stupisce che Vecoli non apprezzi e non condivida questo sforzo.”

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“Lido di Camaiore, seri problemi di gestione rifiuti”

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